Falkirk

Il 22 giugno 1298, si consumò a Falkirk la battaglia che pose fine al periodo di gestazione delle guerre d’indipendenza scozzesi, e decretò l’inizio della prima di esse. William Wallace dispose le sue truppe di ribelli secondo quattro grosse formazioni di lancieri, i quali ebbero il pregio di sventare la prima massiccia carica di cavalleria, ma finirono irrimediabilmente preda degli archi lunghi inglesi non appena videro la cavalleria scozzese darsi alla fuga.

La Via

Sono quasi le 17 del pomeriggio del 19 Luglio 1992. Paolo Borsellino sta andando a trovare l’anziana madre e proprio mentre suona il campanello della sua casa Via d’Amelio esplode. Muoiono il giudice e i 5 agenti della scorta. Fu la seconda strage nel giro di pochi mesi. Borsellino stava indagando sulla strage di Capaci che aveva posto fine alla vita di Giovanni Falcone e sui legami tra Mafia e politica. Dopo oltre 20 anni di processi oggi sappiamo che l’autobomba che uccise il giudice fu preparata e piazzata in quel luogo da Gaspare Spatuzza, il killer dei fratelli Graviano. Rimangono, però, ancora molti punti oscuri da chiarire su questa strage.

La strage di via d’Amelio

Il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino, dopo aver trascorso una giornata al mare, rientra a Palermo per andare a trovare l’anziana madre in via d’Amelio.

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Con lui gli agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. Il giudice scende dalla macchina per citofonare alla madre, cinque agenti si posizionano intorno a fargli da scudo, un sesto agente (Antonio Vullo) si allontana in retromarcia per parcheggiare una delle due auto.

Dall’alto del Monte Pellegrino, che sovrasta la città, parte il comando a distanza che fa esplodere una Fiat 126 imbottita di tritolo: una fiammata, un cratere.

Muoiono tutti, eccetto Vullo.

Nelson Mandela

Il 18 luglio 1918 nasce Nelson Mandela, uomo simbolo del Sud Africa grazie a una vita spesa nella lotta contro l’apartheid e la conquista della libertà del suo popolo.

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La più alta testimonianza dell’impegno politico e sociale di Mandela la si ritrova proprio nel discorso pronunciato di fronte ai giudici del tribunale, prima che questi pronunciassero il loro verdetto:

Sono pronto a pagare la pena anche se so quanto triste e disperata sia la situazione per un africano in un carcere di questo paese. Sono stato in queste prigioni e so quanto forte sia la discriminazione, anche dietro le mura di una prigione, contro gli africani… In ogni caso queste considerazioni non distoglieranno me né altri come me dal sentiero che ho intrapreso. Per gli uomini, la libertà nella propria terra è l’apice delle proprie aspirazioni. Niente può distogliere loro da questa meta. Più potente della paura per l’inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni, in questo paese… non ho dubbi che i posteri si pronunceranno per la mia innocenza e che i criminali che dovrebbero essere portati di fronte a questa corte sono i membri del governo“.

Luther a Erfurt

Martin Luther, protagonista della polemica con la Chiesa romana e della profonda revisione dottrinale dei dogmi religiosi (che si concluse con la rottura dell’unità cristiana),  il 17 luglio 1505 entrò in convento ad Erfurt.

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Nel 1517 prese pubblicamente posizione contro le indulgenze, che ritenne responsabili di corrompere la morale del cristiano, portandolo a preoccuparsi più della pena che della colpa. Sperando di provocare una discussione affisse alla porta del castello e dell’università di Wittenberg le sue 95 tesi dal titolo Disputatio pro declaratione virtutis indulgentiarum (Disputa intorno all’efficacia delle indulgenze), che subito suscitarono grande interesse.

Il Manifesto degli scienziati razzisti

Il 15 luglio 1938 viene pubblicato il Manifesto degli scienziati razzisti con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, scritto da scienziati vicini al regime.

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La tesi è redatta da 10 scienziati italiani per il “Manifesto della razza”. L’elenco delle firme sarà pubblicato solo dopo dieci giorni, il 25 luglio, dopo che i firmatari sono stati ricevuti dal ministro della cultura popolare Dino Alfieri e dal segretario del Pnf Achille Starace. A questi nomi seguirà un elenco di personalità italiane (180 scienziati, 140 politici, intellettuali, giornalisti) schierate a favore dei provvedimenti razzisti del Regime. Il manifesto degli scienziati razzisti fu sottoscritto da 180 scienziati del regime, cui si aggiunsero autorevoli intellettuali, giornalisti, politici, professori di università. Secondo i diari di Bottai e di Ciano la lista fu redatta quasi completamente da Mussolini.

La Prima Crociata

Il 14 luglio 1099 terminò con la conquista di Gerusalemme, la Prima Crociata.

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Iniziata nel novembre del 1095 per volere di Papa Urbano II, vide nei primi anni di guerra molte battaglie fallimentari fino all’inizio dell’assedio di Gerusalemme, che grazie all’entusiasmo religioso spinse i crociati alla presa della città Santa.

Dopo che i crociati, superate le mura esterne, entrarono nella città, si diedero al massacro; quasi tutti gli abitanti di Gerusalemme vennero uccisi nel corso di quel pomeriggio, della sera e della mattina successiva. Musulmani, ebrei ed anche alcuni dei cristiani furono tutti massacrati con indiscriminata violenza.

La Nazione di Firenze

Il 13 luglio del 1859 viene pubblicato il primo numero de La Nazione di Firenze, il più antico quotidiano italiano dell’era moderna, legato a filo doppio con quello del nascente Stato sabaudo.

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Dopo lo storico armistizio di Villafranca, affatto rassegnato ai nuovi assetti geopolitici, il barone Bettino Ricasoli, chiamato a presiedere il governo provvisorio della Toscana decise nel giro di poche ore di rilanciare il progetto unitario attraverso un efficace strumento di propaganda, un quotidiano che nel titolo denunciasse la sua marcata ispirazione mazziniana e risorgimentale.